Una data importante quella del 9 novembre per la Germania. Trentun anni fa, nel 1989, cadeva il Muro che per i precedenti 29 aveva tenuto separata la Repubblica Federale e quella Democratica e di cui Berlino era il simbolo tangibile di tale divisione. Sulla storia della riunificazione (che viene celebrata il 3 ottobre proprio per non sovrapporre altri avvenimenti importanti) sono stati scritti fiumi d’inchiostro ed oramai fa parte a pieno diritto degli avvenimenti fondamentali della storia dell’umanità. Ma la caduta del Muro non è il solo evento importante avvenuto in Germania in questa data. Infatti altri tre eventi hanno segnato in modo altrettanto incisivo il corso della storia: la proclamazione della Repubblica socialista, il fallito Putsch di Monaco e la famigerata “Notte dei cristalli”.
Il primo di questi eventi storici avvenne nel 1918: la cosiddetta “Rivoluzione di novembre”. La Germania, alla fine della disastrosa guerra mondiale, vide la ribellione partire dai marinai di Wilhelmshaven e Kiel, e ben presto si propagò al resto della nazione. Il Kaiser, Guglielmo Hohenzollern, terzo imperatore e nono re di Prussia, fu fatto abdicare e costretto all’esilio in Olanda. Fu proclamata la Repubblica, ma durò poco (fino al gennaio del 1919) a causa del tentativo di conciliazione operato dai vertici del partito socialdemocratico con l’OHL (l’Oberste Heeresleitung), il comando supremo dell’esercito, avendo permesso il Cancelliere Friedrich Ebert (SPD) la soffocazione da parte dei Freikorpsdella cosiddetta “Sollevazione spartachista” operata contro il Governo di Berlino dal movimento (la Lega Spartachista appunto) fondato, fra gli altri, da Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg. La rivoluzione trovò la sua conclusione l’11 agosto del 1919 con l’approvazione della cosiddetta “Costituzione di Weimar”, la prima dopo la fine della Prima guerra mondiale, che prese il posto di quella di Bismarck.
Il secondo accadde solo 5 anni dopo, a Monaco di Baviera, nella notte tra l’8 e il 9 di novembre. Adolf Hitler, fece irruzione armi alla mano nella Bürgerbräukeller, una grande birreria di Monaco di proprietà della Löwenbräu. Lì erano riuniti Gustav von Kahr, esponente della destra bavarese, investito di poteri dittatoriali, Otto von Lossow (comandante della Reichswehr in Baviera, cioè l’esercito) e Hans von Seisser (capo della polizia di Stato). Hitler voleva costringere i tre a fare un colpo di Stato (Putsch) assieme ai nazisti. L’austriaco fu dapprima appoggiato dal generale Erich Ludendorff, ma dopo che quest’ultimo fece di fatto scappare il triunvirato, il giorno dopo, mentre tentava assieme al militare di marciare con tremila uomini alla volta del ministero della Guerra, venne fermato da un centinaio di poliziotti armati che non esitarono a fare fuoco sulla truppa marciante. Hitler venne arrestato e rimase in prigione per 5 anni.
Il terzo invece irruppe in modo altrettanto tragico nella storia tedesca 19 anni dopo il primo, nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938: parliamo della cosiddetta “Notte dei cristalli” (Reichskristallnacht). Tutta la vicenda “formalmente” avvenne come rappresaglia ad un episodio avvenuto a Parigi due giorni prima. Nella Capitale francese, infatti, all’interno dell’Ambasciata tedesca, il diciassettenne Herschel Grünspan, un rifugiato ebreo-polacco, sparò, ferendolo gravemente, al diplomatico tedesco Ernst Eduard vom Rath che morì due giorni dopo in seguito alle ferite riportate. Secondo lo storico tedesco Hans-Jürgen Döscher, sembra che in realtà i due avessero una relazione omosessuale e che dunque l’episodio era da ricondursi a motivi passionali e non politici. Fatto sta che, su istigazione del ministro della Propaganda Joseph Goebbels, iniziarono una serie di rappresaglie (pogrom) contro gli ebrei in tutto il Paese e l’apice si ebbe con la distruzione di sinagoghe, appartamenti e negozi le cui vetrine furono infrante e a cui in molti casi fu dato fuoco. I pogrom continuarono fino al 10 ed anche oltre. Morirono tra le 1.300 e le 1.500 persone e furono internati circa 30mila uomini di religione ebraica nei campi di concentramento di Buchenwald, Dachau e Sachsenhausen (dove appunto in molti persero la vita). La maggior parte degli internati fu rilasciata solo dopo aver dichiarato di essere disposti all’esilio.
Dunque una data importante per la Germania, dicevamo. Ma non solo motivo di gioia.
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La Notte dei cristalli
© Youtube Paolo Favarin
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