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Babbo Natale vittima del Covid

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Froh Weinachten © il Deutsch-Italia
Frohe Weinachten © il Deutsch-Italia
Babbo Natale © il Deutsch-Italia

Babbo Natale © il Deutsch-Italia

L’Oktoberfest, amata dagli italiani, è rimasta vittima del Covid. Per la prima volta dalla fine della guerra è stata abolita con un danno di decine di milioni di euro per Monaco. E la Buchmesse di Francoforte, la più grande fiera del libro al mondo, si svolge online. Delusi amanti della birra, autori e lettori, ora rischia di rimanere vittima del virus anche Babbo Natale.

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Andrea Mantegna - L'adorazione dei Magi

Andrea Mantegna – L’adorazione dei Magi

Risalgono i contagi, si teme un nuovo lockdown, e molti mercatini natalizi verranno annullati. Bonn, l’ex Capitale sul Reno, è stata la prima a prendere la decisione. A Monaco, invece, il mercato ci sarà, almeno per il momento, se la situazione non dovesse peggiorare, come teme Frau Merkel che a fatica è riuscita a convincere i primi ministri regionali a partecipare fisicamente all’incontro a Berlino. Non basta, su Sankta Klaus incombe anche il politically correct: non si dovrebbe esporre Melchiorre, uno dei tre Re Magi, che da secoli nei presepi ha la pelle nera.

Il fatto che diverse aziende abbiano deciso di non organizzare la tradizionale festa aziendale con scambio di doni e grandi bevute, ha avuto un contraccolpo, sia pure lieve, per quelle quotate in borsa. Non è un buon segno se per prudenza si rinuncia al Natale, hanno pensato gli azionisti. Già dall’attentato al mercato di Berlino nel 2016 (12 vittime, tra cui una giovane italiana), si è stati costretti a ricorrere a misure di sicurezza, proteggendo i chioschi con cavalli di frisia e blocchi di cemento, il che non ha giovato all’atmosfera e agli affari.

Un mercatino di Natale © il Deutsch-Italia

Un mercatino di Natale © il Deutsch-Italia

Una chiusura totale, o costringere i clienti a rispettare le misure di sicurezza, provocherebbe gravi danni per i 2500 Weihnachtsmärkte, piccoli e grandi, da Lubecca sul Baltico alla Baviera, che hanno un giro d’affari tra i tre e cinque miliardi di euro. La cifra esatta è incerta perché molti chioschi vendono al nero würstel o dolciumi, vin brulè e birra, e pagano poco i dipendenti. Il Finanzamt, il fisco, per non guastare la festa preferisce chiudere un occhio, se non si esagera. Si aprono il sei dicembre, il giorno di San Nicola, e chiudono con sorpresa dei turisti stranieri alla vigilia di Natale.

Infine, la Krippe, il presepe, non è una tradizione in tutto il paese. Si preferisce il Tannenbaum, l’albero di Natale, altro grande affare: nel 2018, ultimo dato disponibile, le vendite hanno superato i 700milioni di euro. I presepi si vedono quasi solo al sud, nelle regioni a maggioranza cattolica. Il decano del duomo di Ulm, Ernst-Wilhelm Gohl, ha deciso di bandire la figura di Melchiorre, scolpita in legno nel 1923, dall’artista Martin Scheible: ha labbra spesse, piedi scalzi, e ovviamente è nero. Per il decano, una rappresentazione razzista, ma lui è luterano, e i cattolici non sono d’accordo.

Non si trova neanche un’intesa sui tre re che giungono a Betlemme seguendo la cometa, e quando ero bambino erano posti nel presepe il giorno della Befana. Per altri il nero dovrebbe essere Baldassare. La polemica diventa politica: l’AfD, il partito di estrema destra, protesta contro l’eccessiva correttezza della Chiesa evangelica. Un problema: chi è affezionato ai presepi della sua infanzia si trova schierato con i neonazisti.

Tahir Della, leader dell’Initiative Schwarze Menschen in Deutschland, è d’accordo con il decano: nei Vangeli non si parla della pelle dei tre re. Contrario Clemens Neck, portavoce della diocesi cattolica di Regensburg: «Melchiorre è il simbolo dell’Africa, non si può accusare la tradizione di razzismo. È un simbolo dell’umanità». Ma i tedeschi al momento si chiedono solo se potranno viaggiare per le vacanze di Natale.

 

© per gentile concessione di ItaliaOggi

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Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. In Germania è uscito "Guida per amare i tedeschi", "Anleitung die Deutschen zu lieben" (Argon e Goldmann), "Complotto Reale" (Bertelsmann), "In difesa delle donne rosse" (Argon), "Hundert Zeilen", "Berlin liegt am Mittelmeer" (Avinus Verlag), "Pfiff", romanzo sulla Torino degli Anni Sessanta e la rivolta operaia di Piazza Statuto; "Attraverso la Francia, per non dimenticare il Belgio"; "Lebst du bei den Bösen?", "vivi tra i cattivi, la Germania spiegata a mia nipote"; e recentemente "Il Muro di Berlino. 1961-1989".

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