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Il “Faust” di Goethe alla Fenice di Venezia

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Il Faust alla Fenice di Venezia
Il Faust alla Fenice di Venezia
Il Faust alla Fenice di Venezia

Il Faust alla Fenice di Venezia

Dopo una pausa di circa otto mesi dovuta alle restrizioni imposte dalla lotta alla pandemia, la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia rialza il sipario ripartendo con una delle opere del teatro lirico francese più presenti nel repertorio internazionale, “Faust” di Charles Gounod.

A distanza di ventotto anni, l’opera del compositore francese ritorna nel teatro veneziano in un inedito allestimento, con la regia, le scene e i costumi di Joan Anton Rechi, e la direzione dell’Orchestra e del Coro del Teatro La Fenice da parte di Frédéric Chaslin, direttore d’orchestra, compositore e pianista francese.

Il Faust alla Fenice di Venezia

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«Il Faust non mi abbandonava un solo istante, lo portavo sempre con me e abbozzavo qua e là qualche motivo per servirmene il giorno in cui mi fossi deciso a scrivere l’opera», scrisse Charles Gounod (1818-1893) nella sua autobiografia. Cominciò a lavorare all’opera basata sull’omonimo dramma in versi di Johann Wolfgang von Goethe su commissione di Léon Carvalho, direttore del Théâtre Lyrique di Parigi.

Il librettista Jules Barbier, valorizzando gli spunti operistici già presenti nel capolavoro di Goethe, apportò diversi tagli strutturali alle scene originarie, intervenendo altresì in maniera significativa sul personaggio di Faust che nella trasposizione lirica appare come una figura di grande presenza scenica, ma psicologicamente meno complessa del Superuomo goethiano.

Il Faust alla Fenice di Venezia

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Fu il drammaturgo e librettista Michel Carré ad introdurre il ruolo en travesti di Siébel, assente nel modello goethiano, perché potesse rappresentare un contraltare etico ed emotivo di Faust. Il risultato finale dell’adattamento librettistico fu lo spostamento del peso drammatico dal personaggio di Faust a quello femminile di Marguerite, vera eroina del canovaccio sentimentale.

La prima rappresentazione con i dialoghi parlati si svolse il 19 marzo del 1859 al Théâtre Lyrique di Parigi, ricevendo dal pubblico un’accoglienza piuttosto tiepida. Dopo diversi debutti francesi ed europei, e varie revisioni della partitura, finalmente il 3 marzo del 1869 arrivò l’agognato applauso parigino dell’Opéra dove fu presentato in una nuova versione che comprendeva l’aggiunta del balletto e dei couplets della serenata di Mefistofele nel quarto atto. Con il crescente aumento dei consensi, “Faust” di Gounod diventò una presenza costante nei cartelloni teatrali di Parigi e di tutto il mondo.

Il Faust alla Fenice di Venezia

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Joan Anton Rechi anticipa alcuni elementi della sua lettura registica: «Questo è un momento difficile per tutti, però allo stesso tempo ha avuto sul nostro lavoro un risvolto positivo: ci ha consentito di poter usare tutto il teatro come spazio scenico di questo Faust. Abbiamo avuto la possibilità di avvicinarci agli spettatori e di realizzare alcune delle scene molto vicino a loro. Tutta la storia è ambientata in una specie di cattedrale gotica gigantesca, che corrisponde allo stesso teatro. L’opera di Gounod ha debuttato nel 1856, l’anno in cui inizia la guerra contro l’invasione austriaca in Italia. E uno dei film più famosi di Luchino Visconti, Senso, ambienta le scene iniziali proprio all’interno della Fenice. Ci è sembrato fantastico che il debutto di Faust e quel film avessero una relazione, e proprio quel periodo ci è parso un momento storico ideale per l’ambientazione del nostro spettacolo».

Il Faust alla Fenice di Venezia

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«Gounod è riuscito, per così dire, a scrivere una collezione di hit, un po’ come Verdi ha fatto con La traviata.», commenta Frédéric Chaslin, direttore di questa nuova produzione di Faust, «Entrambe sono tra le prime dieci opere eseguite al mondo. Il punto comune tra queste composizioni è una serie di melodie che sono rimaste nelle orecchie, che sono diventate davvero popolari. Il fascino di questo grand opéra sta nel fatto che c’è un balletto, che il coro ha un ruolo molto importante. E anche le dimensioni musicali sono molto imponenti. Credo siano questi gli elementi fondamentali del successo di Faust attraverso i secoli».

Nel cast del nuovo allestimento di Faust figurano Ivan Ayon Rivas nel ruolo eponimo, Alex Esposito in quello di Méphistophélès e Carmela Remigio in quello di Marguerite. Armando Noguera sarà Valentin; William Corrò, Wagner; Paola Gardina, Siébel; Julie Mellor, Marthe. In scena danzeranno i due ballerini Giulia Mostacchi e Gianluca D’Aniello.

Sono parte dello staff tecnico feniceo che si occupa della messa in scena del Faust il Maestro del Coro Claudio Marino Moretti e il tecnico delle luci Fabio Barettin.

Il Faust alla Fenice di Venezia

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Le cinque recite del titolo operistico avranno luogo, con inizio alle ore 18, nei giorni 25, 27 e 29 giugno, 1 e 3 luglio. Quello del Faust sarà l’ultimo allestimento alla Fenice con la platea occupata da cast e coro, poiché successivamente il Teatro ritornerà al suo più tradizionale set all’italiana, con il pubblico seduto in platea.

I biglietti per l’opera sono in vendita e prevedono prezzi agevolati per gli abbonati alla Stagione 2019-2020, nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Accademia, Mestre.

Per informazioni consultare il sito del Teatro La Fenice

 

Il ritorno alla musica della Fenice di Venezia

© Youtube Antennatre

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Concetta De Mauro
Nata a Taranto, vive e studia a Roma. Laureanda in Giurisprudenza presso l'Università "La Sapienza" di Roma, ama il mare e il rispetto dell'ambiente. Le sue passioni: arte, letteratura, teatro e cinema.

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