Italia e Germania sono finalmente di nuovo più vicine. Almeno, per chi si sposta tra i due Paesi, le complicazioni ed i fastidi derivanti dalle norme per il contrasto alla pandemia del Covid sono nettamente diminuiti. Soprattutto per chi usa l’automobile. In concomitanza con le festività di Pentecoste, primo tradizionale periodo di vacanza e estive dei tedeschi, sia la Germania, sia l’Italia, ma anche l’Austria, hanno rimosso l’obbligo della quarantena per chi entra nelle rispettive nazioni. A condizione però che si sia completamente vaccinati (compreso il periodo di due settimane dopo la seconda inoculazione, o la dose unica per chi ha ricevuto il vaccino Janssen) o si sia risultati negativi ad un test molecolare o antigenico effettuato rispettivamente nelle 72 o nelle 48 precedenti all’entrata nel territorio dello Stato di destinazione. Come funziona il tutto nella pratica? Ho voluto provarlo anche io, concedendomi un breve periodo di vacanza in uno dei territori italiani preferiti anche dai turisti tedeschi, l’Alto Adige. Ed ecco un piccolo vademecum al riguardo.
Prima di partire alla volta dell’Italia mi sono sottoposto al test antigenico: almeno in Baviera, dove vivo, la procedura è semplice e il tampone si può effettuare anche in numerose farmacie, previo appuntamento. Il test è gratuito. La non gradevolissima operazione del bastoncino con l’ovatta nella narice è effettuata con mano esperta da una farmacista, protetta soltanto da una mascherina ed in pochi secondi tutto è finito. Dopo una mezzora, al massimo, arriva tramite e-mail il responso: negativo. Ci si può mettere in marcia. Non prima, però, di avere assolto alla registrazione di ingresso. Archiviata l’autocertificazione di italica memoria adesso la procedura prevede la compilazione di un modello digitale europeo che è contrassegnato dall’acronimo inglese “PLF”, che sta per “Passanger Locator Form”, liberamente tradotto “Modulo di Individuazione del viaggiatore”. Si scarica dal sito https://app.euplf.eu. ‘Una scocciatura, agevolata dal fatto che si può scegliere anche la lingua italiana. Confonde un po’ le idee a chi si sposta in auto. Per esempio, alla voce relativa ai valichi di frontiera da cui si entra in Italia non viene menzionato… il Brennero! Così per procedere non c’era che scegliere la voce ALTRO”. Poi evidentemente qualcuno se ne è accorto (ma anche i media tedeschi…) e adesso quello che è uno dei valichi di confini più importanti d’Italia è stato aggiunto, sia pure quasi in fondo alla lista.
Compilato ed inviato il modulo e stampatane una copia, anche se è sufficiente averlo memorizzato sul telefonino, sul tablet o sul portatile, mi metto in viaggio ed attraverso il primo confine, quello tra Germania ed Austria, lungo la Bundestrasse 2, la bella strada statale che taglia le Alpi a Sud di Garmisch-Partenkirchen. Il posto di controllo alla frontiera di Scharnitz è presidiato soltanto dalla polizia austriaca. Tutti gli occupanti delle auto vengono controllati, ma chi dichiara di proseguire verso l’Italia non deve mostrare alcuna documentazione vaccinale, soltanto impegnarsi a non fermarsi in territorio austriaco se non per rifornirsi di carburante, in questo periodo di nuovo più a buon mercato anche rispetto alla Germania, come sempre molto più conveniente confrontato con i prezzi italiani.
Alla barriera di Vipiteno sull’Autostrada del Brennero, praticamente il vero punto di potenziale controllo per chi arriva da Nord, non vi sono pattuglie della nostra Polizia o della Guardia di finanza. Almeno al momento del mio passaggio. Ma racconti e testimonianze varie di viaggiatori e locali mi inducono a pensare che sia praticamente la norma, o quasi. Altre testimonianze mi dicono, invece, che si sono intensificati i controlli di carabinieri e polizia proprio nelle zone più turistiche. Quindi, meglio avere i documenti in regola. A me, comunque, non resta che raggiungere l’albergo prescelto, a pochi chilometri di distanza da Vipiteno.
Alla reception viene richiesto il certificato che attesta l’effettuato tampone antigenico. Una volta fatta la registrazione, non ci sono limitazioni, né per l’uso della zona benessere, né per la piscina, la sauna o la palestra. E men che meno per il bar o il ristorante, anche al chiuso.
Al momento di ripartire verso la Germania è necessario ripeter la procedura, con l’aggiunta, come per l’Italia, della registrazione preventiva, obbligatoria, tramite il modulo digitale, stavolta esclusivamente tedesco, www.einreiseanmeldung.de, nel quale va indicata la data dell’entrata nel territorio della Bundesrepublik. L’obbligo vale anche per chi non sia residente in Germania, ma vi entri temporaneamente. Si può anche stampare il cartaceo, ma anche in questo caso è sufficiente averlo memorizzato nel telefonino, nel tablet o nel computer portatile. Una volta rientrati (o entrati per la prima volta) in Germania si deve comunicare sempre per via telematica attraverso il sito –in caso di residenti anche direttamente al rispettivo Gesundheitsamt – l’esito del tempone molecolare o antigenico rispettivamente entro le 72 o le 48 ore dall’entrata in territorio tedesco. Ciò al fine di ottenere l’esonero dalla quarantena, ancora prevista in Germania per chi proviene da paesi extra UE o a rischio molto alto o con mutazioni pericolose del virus (l’Italia è tra quelli a rischio, per così dire, “semplice”). Per comodità lo ho effettuato ancora in Italia, prima della partenza, sperimentando l’efficienza alto-atesina. Anche qui, in questo caso nella bella cittadina di Vipiteno, pochi chilometri a Sud del Brennero, è possibile effettuarlo in farmacia, almeno in teoria previo appuntamento sempre in via telematica. Ma la realtà è leggermente diversa: poco prima dell’ora di inizio del test si era già formata una discreta coda di persone davanti al piccolo gazebo antistante la farmacia dove un’infermiera – stavolta interamente paludata dalla testa ai piedi in tuta anti covid – ha provveduto alla ormai nota e consueta operazione con lo stecchino nella narice. Come dire: chi prima arriva… In precedenza però, qualora già non se ne sia in possesso, bisogna aver ritirato in farmacia il modulo che attesta l’effettuato tampone antigenico, sborsando 35 euro. Completato il test, si è invitati a tornare dopo 15 minuiti per il ritirare il responso timbrato e firmato. E così accade, senza ritardi o intoppi. Mi incuriosisce, però, vedere che molte persone in fila ricevono dalla mano dell’infermiera lo stecchino ovattato e se lo infilano, da soli rigirandolo, nel naso. Sono i cosiddetti test nasali veloci, peculiarità tutta altoatesina, che permette a residenti e turisti, ottenuto un risultato negativo, di poter ad esempio entrare all’interno di un ristorante o di un bar per una consumazione al chiuso. In questo caso il tampone è gratuito e anche in questo caso il responso è attestato pochi minuti dopo l’operazione su un modulo che si può anche ritirare direttamente in farmacia.
È il momento di ripartire. Stavolta al Brennero, in entrata, ci sono sempre i poliziotti austriaci al posto di controllo sotto la tensostruttura impiantata ormai da molti mesi, ma la mia vettura, con targa tedesca, viene lasciata passare e non sembra ci siano controlli veri e propri. Anche all’ingresso in Germania, al solito posto di frontiera di Scharnitz, la polizia tedesca non si vede. Mentre sull’altro lato della strada, in entrata verso l’Austria, sé è formata già una discreta fila di veicoli, che si fermano all’alt e ai controlli degli agenti tirolesi.
Rientrato a casa, poche decine di minuti dopo aver inviato al Gesundheitsamt l’attestato del tampone negativo effettuato in Italia, sempre via mail arriva la dichiarazione che mi esenta dalla quarantena. Fino al prossimo viaggio nel Belpaese. Con la speranza che, andando avanti con le vaccinazioni ed il calo dei contagi, le rispettive limitazioni si alleggeriscano o vengano eliminate del tutto.
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