Scenari

Coronavirus: la Germania chiude i confini

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© Youtube Welt
La Germania chiude i confini © Youtube Welt
Baviera © Marco Degl'Innocenti per il Deutsch-Italia

Baviera © Marco Degl’Innocenti per il Deutsch-Italia

“In Germania si teme la situazione italiana”, recita il titolo nostro al precedente pezzo. Basato sui sarcasmi di alcune trasmissioni tv e di giornali di quei giorni di inizio marzo. Ebbene, ormai nessuno ci schernisce più, anzi. Adesso gli stessi tedeschi ci ammirano quando le immagini televisive rimandano anche a Nord delle Alpi cori dai balconi di tutta Italia che con l’Inno di Mameli, Azzurro ed altri canti di gioia, promettono a viva voce e a pieni polmoni che “ce la faremo”.

Appena rientrato in Germania dall’Italia – prima che scattasse la “raccomandazione” (non un vero e proprio obbligo) di mettersi spontaneamente in isolamento per due settimane – mi sono sottoposto al cosiddetto “tampone”. Ma soltanto perché espressamente richiesto dal dentista, che doveva effettuare su di me un piccolo intervento chirurgico e che era a conoscenza del mio ritorno da un Paese a rischio. Questo tipo di controllo, infatti, non viene effettuato su chi non presenta sintomi seriamente sospetti di contagio. Ho potuto così constatare come, almeno nel piccolo centro della Baviera vicino a Monaco dove vivo, la procedura

Risultato del test per il Coronavirus

Risultato del test per il Coronavirus © il Deutsch-Italia

fosse estremamente semplice. Mi sono recato senza preavviso nell’ambulatorio del mio medico di famiglia, gli ho spiegato le ragioni per le quali, pur essendo asintomatico, avrei avuto necessità di fare il test del Covid-19 ed il dottore ha demandato ad un’infermiera di effettuare il prelievo. Nel giro di cinque minuti, con una “grattatina” – tramite batuffolo di ovatta su una specie di spiedino – alla gola, dal minimo fastidio, tutto era finito. Ventiquattro ore dopo è arrivato il responso del laboratorio di analisi: NEGATIVO!

Francamente non mi aspettavo altro, ma, in questi casi, non si sa mai. Ho ripreso la vita normale. O quasi. Perché ormai le restrizioni si susseguono e si diffondono in ogni Land. Superate le iniziali perplessità (con non poche critiche) basate sul dogma inattaccabile del federalismo, che aveva visto i primi interventi a macchia di leopardo e non troppo ben coordinati, la situazione è rapidamente cambiata. In meglio. Il Governo federale, dal canto suo, ha imposto il blocco dei confini con Francia, Lussemburgo, Danimarca, Svizzera e Austria. Verranno effettuati controlli serrati (ma non misurazioni della febbre) su chi entra, consentito soltanto il transito di merci e dei pendolari, dei cittadini tedeschi e degli stranieri che abbiano giustificati motivi per varcare il confine. Ormai quasi ovunque si stanno adottando misure restrittive omogenee. A cominciare dalla chiusura di nidi per l’infanzia, asili, scuole e Università. A

La polizia al mercato del pesce di Amburgo

La polizia al mercato del pesce di Amburgo

Berlino sono stati i primi a serrare, oltre a cinema e teatri, bar (che in Germania sono in pratica veri e propri locali notturni, “Kneipe“ (l’equivalente tedesco dei pub), palestre e piscine. Senza troppa fretta hanno dato seguito a misure analoghe gli altri Länder. Amburgo ha sbarrato anche il “Fischmarkt”, lo storico mercato del pesce: non accadeva da 300 anni. Ma tra gli altri luoghi della città anseatica dove non si potrà più andare, perché colpiti da ordine di chiusura, sono esplicitamente citati i bordelli, in Germania notoriamente legali. Come legale è la prostituzione in generale, adesso espressamente vietata in toto a Berlino a Stoccarda e in tutta la Baviera.

Markus_Söder-©-Superbass-CC-BY-SA-4.0-WC

Soprattutto in Baviera, il secondo Land per numero di contagiati dopo il Nord Reno-Vestfalia, si è arrivati ad un passo dalla “situazione italiana”. Anche stavolta, comunque, la Baviera si è voluta distinguere in parecchi punti dagli altri Länder. Il suo presidente Markus Söder ha decretato il “Katastrophenfall”, ovvero una sorta di stato di calamità. Non sono stati (ancora) proibiti gli spostamenti senza validi motivi delle persone – come d’altra parte non avviene (ancora) negli altri Länder – ma è stata ordinata la chiusura della maggioranza degli esercizi commerciali a parte supermercati, negozi di generi alimentari, farmacie, distributori di carburante e, ovviamente, uffici postali e banche. Chiusi anche campi sportivi e palestre. Curioso, però, il fatto che ristoranti e mense aziendali possano restare aperti dalle ore 6 alle 15. Successivamente è permesso solo il take-away. Altrettanto nuovo, per la Baviera, è il permesso ai supermercati e agli altri esercizi di restare aperti prolungando il loro orario fino alle 22. E saranno aperti anche la domenica. Non mancano. Comunque, i Lander che prendono provvedimenti in “esclusiva”: come il Baden-Württenberg che ha deciso, autonomamente, la chiusura di tutti gli aeroporti, tra i quali, ovviamente l’importante scalo di Stoccarda, “patria” di aziende come Mercedes e Porsche e Bosch, per nominare solo alcune tra le più note e importanti.

L'assalto alla carrta igienica nei supermercati tedeschi © il Deutsch-Italia

L’assalto alla carrta igienica nei supermercati tedeschi © il Deutsch-Italia

In molte zone del Paese, nonostante, gli appelli di autorità e grandi catene di distribuzione, dilaga il cosiddetto “Hamsterkauf”, che sarebbe poi l’accaparramento di generi vari, alimentari e no. Curiosità per noi stranieri: è tornata improvvisamente di moda, dopo decenni di desuetudine, una parola composta della lingua tedesca dove “Hamster” significa “criceto” e “Kauf”, va da sé, “acquisto”! Per la sua abitudine naturale di far provvista di cibo conservandolo in speciali borse sotto le guance, il grazioso animaletto è stato indicato come simbolo, adesso più che mai negativo, di un simile irresponsabile comportamento umano. Altra curiosità: a parte la pasta, il genere che più va a ruba è la carta igienica. Ma si sa, in Germania non usa ancora molto il bidet.

Tornando alla Baviera, la scorsa domenica si sono anche tenute le elezioni comunali e circoscrizionali. Alta l’affluenza (ma alto anche il numero di chi ha votato per posta), nessun problema ai seggi, ove erano state prese blande misure igieniche, come la messa a disposizione di gel detersivi per le mani. Per la prima volta, però, è stato concesso agli elettori – come accaduto anche nelle amministrative francesi tenutesi in concomitanza – di usare la propria penna per tracciare la croce sulle schede. Ma è stato già annunciato che per turno di ballottaggio, tra due settimane (potrebbe essere rinviato) si potrà votar e soltanto per posta. Il voto riguarda anche il sindaco della capitale, Monaco.

 

Il discorso della Cancelleria Angela  Merkel alla nazione

© ARD Tagesschau

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nato a Perugia nel 1948 ha la Germania come sua seconda Patria. Oltre a quella italiana, possiede anche la cittadinanza tedesca. Proprio in Germania, nella redazione italiana del Deutschlanfunk di Colonia (radio nazionale tedesca) è decollata la sua lunga carriera di giornalista professionista. Dopo essere stato capo ufficio stampa del Gruppo Fiat a Francoforte ed a Londra e successivamente dell’Italdesign-Giugiaro di Moncalieri (Torino), dal 1999 è tornato a vivere stabilmente in Germania, Ė stato a lungo corrispondente della Gazzetta dello Sport, per la quale, oltre ad occuparsi di calcio, ha seguito regolarmente la F.1 su tutti i circuiti del mondo. Attualmente collabora con varie testate italiane.

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