Blog

Il gas di Putin non è verde

0
Annalena Baerbock © Grüne.de

Annalena Baerbock © Grüne.de

La Germania e l’Europa hanno evitato un bel problema. Se Annalena Baerbock non avesse compiuto una serie di errori imperdonabili, oggi potrebbe essere lei l’erede di Frau Merkel. È come essere in vantaggio per cinque a zero alla fine del primo tempo e poi perdere per sei a cinque, hanno detto di lei, che in base ai sondaggi a Pasqua aveva 13 punti di vantaggio su Olaf Scholz.

Un Cancelliere verde, il primo in Europa? In fondo, perché no? Joschka Fischer è stato un ottimo vice Cancelliere e ministro degli Esteri per sette anni nel governo di Gerhard Schröder, aveva altre doti e personalità rispetto alla giovane Annalena. Ma la leader dei Grünen continua a essere protagonista nelle difficili trattative per formare la coalizione a tre, insieme con socialdemocratici e liberali, creando nuovi ostacoli.

© 2017 nord stream

© 2017 nord stream

Ora chiede che il gasdotto Nord Stream II attraverso il Baltico non entri in funzione, perché appartiene a Putin. La questione è più spinosa di quel che si può credere. Il gasdotto non viene neanche nominato nel documento preliminare per aprire le consultazioni, a parte un richiamo sulle norme dell’Unione Europea, secondo cui devono essere diverse la società a cui appartiene il gasdotto e quella che gestisce le forniture. Invece per il Nord Stream sono entrambe della Gazprom di Putin. Il Nord Stream, lungo 1.200 chilometri, finito appena l’undici settembre, costato una decina di miliardi di euro, è destinato ad arruginire sul fondo dell’Ostsee, il Mar Baltico?

Ma i prezzi salgono anche in Germania, trascinati dai costi dell’energia, della benzina, della luce elettrica e del gas. La mia cucina a Berlino è elettrica, come il boiler, ma probabilmente pagherò molto di più per il riscaldamento che non è autonomo. Negli inverni passati, pagavo meno dei miei fratelli e dei miei figli a Roma, anche se a Berlino si finisce spesso sotto zero. Nel Nord Stream si comincia a pompare il gas per il collaudo, e potrebbe entrare quanto prima in funzione. Le impuntature di Annalena rischiano di costare molto alle famiglie, ma lei è convinta che Putin sfrutti il gas per ricattare l’Europa occidentale, riducendo le forniture che passano per i gasdotti attraverso la Polonia e l’Ucraina. Accusa che Putin respinge con sdegno.

Gerhard Schröder © Nord Stream

Gerhard Schröder © Nord Stream

Un altro problema che potrebbe bloccare a lungo il Nord Stream, nato grazie all’intesa tra l’allora Gerhard Schröder e l’amico Putin (si danno del tu), poco prima della vittoria di Frau Merkel nel 2005. Subito dopo la sconfitta, Schröder abbandonò la politica e tornò a fare l’avvocato, e entrò nel consiglio di sorveglianza della Gazprom per un milione di dollari all’anno. Corruzione? Il fatto è che il gasdotto è vitale per la Germania e per l’Europa, e evita la possibilità di un blocco deciso dalla Polonia o dall’Ucraina, in caso di conflitto con la Russia.

Trump ha cercato di vietare i lavori fino all’ultimo, anche quando mancavano un paio di chilometri. Joe Biden dapprima ha detto no, poi ha cambiato idea in estate, nel timore che la Germania e l’Europa si allontanino dagli Usa tentati dalla Cina. E si evita che Putin stringa legami troppo stretti con Pechino. Il gasdotto e i dollari sono vitali anche per lui. Ma Biden ha imposto la condizione che il gas non venga sfruttato da Mosca come arma politica. Basta il sospetto, ovviamente.

Per Annalena il gasdotto sarebbe una pugnalata alla schiena dell’Ucraina e accusa la Merkel di aver mantenuto rapporti anche con la Cina, che non rispetta i diritti umani, ma è uno dei clienti più importanti per il Made in Germany. Frau Angela era ed è favorevole al gasdotto, e ha garantito come indennizzo aiuti all’Ucraina, che protesta e si sente tradita. Anche Olaf Scholz, che è sempre il ministro delle Finanze in carica, è favorevole al Nord Stream. I liberali non prendono un’aperta posizione, ma sono scettici. Non sarà facile uscire dal vicolo cieco. Frau Annalena non sarà Cancelliera, ma secondo la tradizione al secondo partito nella coalizione tocca il ministero degli Esteri. GIi stessi compagni di partito sono scettici sulla sua esperienza, e le preferirebbero Cem Özdemir, di origine turca nato in Germania, abile e pragmatico.

.

.

© per gentile concessione di ItaliaOggi

Print Friendly, PDF & Email
jav xxx
tube
mm
Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. In Germania è uscito "Guida per amare i tedeschi", "Anleitung die Deutschen zu lieben" (Argon e Goldmann), "Complotto Reale" (Bertelsmann), "In difesa delle donne rosse" (Argon), "Hundert Zeilen", "Berlin liegt am Mittelmeer" (Avinus Verlag), "Pfiff", romanzo sulla Torino degli Anni Sessanta e la rivolta operaia di Piazza Statuto; "Attraverso la Francia, per non dimenticare il Belgio"; "Lebst du bei den Bösen?", "vivi tra i cattivi, la Germania spiegata a mia nipote"; e recentemente "Il Muro di Berlino. 1961-1989".

Wir lieben «sa Sardinia»!

Articolo precedente

Il “Tüv” non è perfetto

Articolo successivo

Commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *