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Che fare a Berlino con il virus?

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Il duomo di Berlino © il Deutsch-Italia
Il duomo di Berlino © il Deutsch-Italia
Venezia San Marco © Nicoletta De Rossi

Venezia San Marco © Nicoletta De Rossi

A Venezia le acque dei canali sono tornate trasparenti, si vedono i pesci e le alghe sul fondo. E il Tevere a Roma è verde, invece color del fango. Le città d’arte sono bellissime, vuote e deserte, tranne in alcuni quartieri nelle notti di movida. Ma è una bellezza letale per gli esercizi che vivono di turismo, anche se si esagera con le cifre. A Roma invece di 300mila visitatori al giorno, se ne aggirano appena un migliaio? Falso e impossibile. Sarebbero stati 9milioni al mese, un centinaio di milioni all’anno.

Erano quindici milioni, secondo l’ultimo dato ufficiale, poco meno di Berlino, e al primo posto troviamo Londra e Parigi. E la metropoli tedesca supera Roma per i pernottamenti: 34milioni contro 29, aiutata dal fatto che è una città di fiere, come Milano. E i prussiani sono più precisi, mentre forse molti ospiti a Roma sfuggono al conteggio e alle tasse. I B&B a Berlino sono controllati, in certi quartieri proibiti se non si è chiesto un regolare permesso in passato. Oggi, non è possibile aprirne di nuovi. I vicini controllano, e se chiamano la polizia, gli agenti arrivano.

Il Pantheon © il Deutsch-Italia

Il Pantheon © il Deutsch-Italia

A Roma, i turisti erano tanti, senza bisogno di gonfiare le cifre. A certe ore in certi mesi, si doveva stare attenti a camminare, non solo per le buche, ma per non essere travolti da torme di giapponesi o cinesi che correvano a testa bassa per non perdere la loro guida.

A Berlino, il turismo rende 12,8miliardi di euro all’anno. A Roma, non so. Ma anche dopo la fine del Lockdown all’aeroporto di Tegel giungono pochi aerei. Molti alberghi sono chiusi, e i pochi aperti quasi vuoti. Ad agosto arrivavano i miei amici italiani, appassionati di Berlino, alcuni andavano a teatro anche senza sapere il tedesco. Quest’anno non ne è venuto nemmeno uno.

Bode Museum © il Deutsch-Italia

Bode Museum © il Deutsch-Italia

A Roma si può passeggiare e accontentarsi di guardare i monumenti. A Berlino, senza cultura, non c’è molto da fare, e ancor meno da vedere. I musei sono aperti da giugno, ma i visitatori sono ammessi pochi alla volta. Se non si prenota per tempo non si entra. Che gusto c’è se la vacanza è scandita da appuntamenti rigorosi? Sono chiusi i tre teatri dell’Opera, la Filarmonica, e i cinema. E sono chiusi tutti i club e i ritrovi giovanili, la vera attrazione per chi ha meno di trent’anni. Il “Berghain”, il grande locale, meta e sogno dei giovani d’Europa (non tutti riuscivano a entrare), in settembre riapre, ma trasformato in galleria d’arte riservata a 86 artisti berlinesi. E sono stati annullati tutti i festival d’estate, come “Tanz im August”.

Lo zoo di Berlino © il Deutsch-Italia

Lo zoo di Berlino © il Deutsch-Italia

Si può andare allo Zoo, che merita una visita, anche per chi non ha bambini. E passeggiare nei parchi. Vale la pena di venire nella città in cui abito per una foto ricordo contro un pezzo di muro scampato alle picconate, o un selfie a fianco di un vopo, il poliziotto comunista, falso come un gladiatore al Colosseo?

Direi di sì, Berlino offre delle sorprese, ma bisognerebbe avere la guida di un amico che ci vive, per scoprirle. Si può vagare per i boschi che circondano la metropoli, o fare il bagno in uno dei tanti laghi e laghetti, tenere le distanze di sicurezza non è un problema. Solo sui bus, nel metro e nei negozi è obbligatoria la mascherina.

Ristoranti al ghetto di Roma © il Deutsch-Italia

Ristoranti al ghetto di Roma © il Deutsch-Italia

Ultima considerazione, gli addetti al turismo tedeschi hanno i contributi statali, pagati prontamente dopo un paio di giorni, all’inizio della pandemia. A Roma, e altrove, dipende. Anche perché erano migliaia quanti lavoravano al nero, e non avrebbero diritto a nulla, perché di fatto non esistono. La viceministra Castelli è stata linciata per aver detto che i ristoratori senza clienti farebbero meglio a cambiar mestiere. Non so che abbia detto esattamente, potrebbe anche essersi espressa male, sempre una colpa per un politico.

Ma per mia esperienza a Roma, che conosco, molti ristoranti, pizzerie, bar, vivevano solo sui turisti scappa e fuggi, la qualità era al di sotto del minimo accettabile, la professionalità inesistente. Il turismo di domani, senza voli a pochi euro, tornerà al passato. I turisti spenderanno di più per viaggiare, resteranno qualche giorno in più, e avranno delle pretese. Anche senza il virus, sarà dura per chi non conosce il suo mestiere.

 

Per gentile concessione di Italia Oggi

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Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. In Germania è uscito "Guida per amare i tedeschi", "Anleitung die Deutschen zu lieben" (Argon e Goldmann), "Complotto Reale" (Bertelsmann), "In difesa delle donne rosse" (Argon), "Hundert Zeilen", "Berlin liegt am Mittelmeer" (Avinus Verlag), "Pfiff", romanzo sulla Torino degli Anni Sessanta e la rivolta operaia di Piazza Statuto; "Attraverso la Francia, per non dimenticare il Belgio"; "Lebst du bei den Bösen?", "vivi tra i cattivi, la Germania spiegata a mia nipote"; e recentemente "Il Muro di Berlino. 1961-1989".

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