“Guzen to sozo” (Wheel of Fortune and Fantasy) è l’opera in concorso presentata alla Berlinale di quest’anno dal regista giapponese Ryūsuke Hamaguchi, già in nomination per la Palma d’oro al Festival di Can del 2018 con il suo “Asako I & II”.
Il film, diviso in tre episodi, mette in scena come veri protagonisti delle storie raccontate i sentimenti, vissuti principalmente dal punto di vista femminile. Il tutto con un tocco di delicatezza e riserbo tipico della cultura giapponese.
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Il primo episodio “Magic (or something less assuring)” racconta, in modo scanzonato, di una corsa in taxi attraverso Tokyo di notte durante la quale Tsugumi (Hyunri) racconta alla sua amica e collega Meiko (Kotone Furukawa) in dettaglio e con entusiasmo di un appuntamento con un uomo. Quest’ultima riconosce ben presto il suo ex-fidanzato Kazu (Ayumu Nakajima) nella storia raccontatale; uomo che lei però ha tradito ripetutamente. Questo le causerà un rigurgito di sentimenti contrastanti che porteranno alla fine entrambi gli ex amanti a fare una scelta che determinerà il destino di tutti e tre.
Il secondo “Door Wide Open” parla invece di Nao (Katsuki Mori), giovane moglie e studentessa universitaria che viene coinvolta dal suo amante segreto Sasaki (Shouma Kai) nella vendetta contro il suo ex professore Segawa (Kiyohiko Shibukawa), che ha appena ricevuto un prestigioso premio letterario. Con una lettura lasciva di un lungo passaggio del pluripremiato romanzo, che parla esplicitamente di rasatura intima e sesso orale, Segawa sarà sedotto e attirato in un’avventura proibita. Le cose non vanno però come previsto. Il ricatto che inizialmente avrebbe dovuto favorire il suo amante le si ritorcerà contro, con un esito del tutto inaspettato.
Il terzo ed ultimo episodio, “Once Again”, riprende il momento di sdoppiamento e rispecchiamento che aveva già giocato un ruolo alla fine del primo episodio. La protagonista Nasuko, esperta informatica che ha perso il lavoro a seguito di un virus che ha messo fuori uso Internet ovunque, incontra per caso una ex compagna di scuola su due scale mobili che, non a caso, si muovono in direzioni opposte. Le due si rendono conto solo dopo un po’ di tempo passato insieme di essersi confuse a vicenda e di non conoscersi affatto. Ciononostante, o forse proprio per questo, decidono di farsi reciprocamente una specie di confessione di vita e, per la durata della confessione, di scivolare nel ruolo degli assenti – cioè quelle persone che hanno lasciato “un buco nella loro vita che nessuno può riempire”.
Quel che viene fuori è un bel film, denso di sensazioni, delicato e che rimane dentro anche dopo la chiusura dei titoli di coda. Il film è prodotto da Satoshi Takata per Neopa e Fictive.
Per Lucio
Un breve, ma meritato cenno va all’italiano “Per Lucio” docu-film di Pietro Marcello sul grande cantante italiano Lucio Dalla. Ne è venuto fuori un ritratto intenso dell’uomo, dell’artista e di un’Italia che non c’è più, attraverso immagini non banali e i ricordi del suo ex manager Umberto Righi e del suo grande amico, il filosofo Stefano Bonaga. Il film è co-prodotto da IBC Movie e Rai Cinema.
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Guzen to sozo (Wheel of Fortune and Fantasy)
© Youtube Berlinale – Berlin Intanational Film Festival
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