IMPARINO DAGLI ITALIANI
«Ciò che contraddistingue i tedeschi è che in loro non muore mai la domanda: che cosa è un tedesco», diceva già Friedrich Nietzsche, che non era affatto tenero con i suoi connazionali; «contraddittori, incapaci, imprevedibili, fanno paura agli altri e a se stessi, e hanno dimenticato come gioire e godere della vita, cosa di cui gli italiani sono maestri.» Ed un Immanuel Kant osservava che i tedeschi «più di francesi e inglesi si preoccupano di ciò che pensano gli altri di loro».
Si continua a domandarsi che cosa sia «typisch deutsch», tipicamente tedesco. Una domanda che apparirebbe priva di senso se rivolta a un francese o a un italiano. Magari non si sarebbe d’accordo nella risposta, ma «ogni» italiano o francese sarebbe sicuro di aver ragione. Invece, l’insicurezza tedesca si riflette a livello sia collettivo che individuale.
Madame de Stäel in De l’Allemagne (che si dovrebbe leggere ancor oggi prima di un viaggio nella Repubblica Federale) osserva che in letteratura e in politica i tedeschi hanno troppo rispetto per l’estero e non hanno abbastanza pregiudizi nazionali, e che negli individui è considerata una virtù il rispetto del prossimo. Un giudizio già controcorrente, ma di Madame si preferisce citare inevitabilmente quest’altro: «È un popolo di poeti e di pensatori», che in tedesco si presta a un gioco di parole: «Volk der Dichter und Denker» diventa «Volk der Richter und Henker», un popolo di giudici e boia.
Giudizi e pregiudizi che rimangono costanti nei secoli. Ivan Gonciarov, l’autore di Oblomov, sostiene che per i tedeschi «il lavoro è il contenuto, l’essenza e il fine della vita», una virtù esacerbata fino alla perversione. Il medico giapponese Kazuo Kani, che visse a lungo in Germania negli anni Trenta, dedica ai tedeschi un saggio di cui basta citare il titolo: Precisi fino alla crudeltà; tuttavia aggiunge che nonostante la loro brutta fama «hanno molte buone qualità, sono laboriosi, intelligenti, energici, razionali e puntuali, se non fosse per questa mania ossessiva della precisione…».
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