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La polizia può entrarmi in casa?

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Polizei © il Deutsch-Italia
Polizei © il Deutsch-Italia
Conte - Merkel © il Deutsch-Italia

Conte – Merkel © il Deutsch-Italia

La polizia può piombarmi in casa e controllare con quanti sono a tavola, e chi sono, parenti o amici? Il presidente del Consiglio Conte e il ministro alla Sanità, Roberto Speranza, credevano di sì, per bloccare i contagi del Covid. Poi hanno cambiato idea, forse consigliati dal Presidente Mattarella che la Costituzione la conosce, comunque era grave solo averci pensato, sia pure per il nostro bene. Gli italiani fanno paragoni con la DDR, e la Stasi, la polizia segreta del regime, che controllava tutto e tutti. La Gestapo rossa aveva oltre 400mila confidenti, praticamente quasi uno per famiglia.

Di là del Muro ho vissuto per mesi in albergo, a Berlino e altrove. Un giorno a Karl-Marx-Stadt (oggi Chemnitz), difficile trovare una città più rossa, mi perquisirono la camera e sequestrarono tutti i ritagli di giornali occidentali, che era vietato leggere nella Germania comunista. Ma la Stasi fu cortese, e un funzionario si scusò: era stata la cameriera che aveva messo in ordine la scrivania. «Sei disordinato compagno», mi rimproverò. Ed è vero. Lo avranno scritto nel mio dossier. La mia camera al Palast Hotel a Berlino Est dove rimasi per mesi prima che cadesse il Muro, la 8684 se non ricordo male, era piena di cimici, io non ero abbastanza importante per essere sorvegliato da telecamere. Se mi hanno ascoltato, si sono sicuramente annoiati. Comunque avranno registrato poche conversazioni, il telefono di rado funzionava.

Benjamin Jendro © Twitter

Benjamin Jendro © Twitter

Ma oggi, nella Germania unificata di Frau Merkel, la polizia può fare irruzione nel mio appartamento? Me lo hanno chiesto amici italiani, e ho risposto di no. Mi sbaglio, mi corregge Benjamin Jendro, portavoce del sindacato della polizia berlinese. Se qualche vicino ha dei sospetti e mi denuncia, secondo lui, i Polizisten potrebbero fare irruzione, come è sempre stato legittimo per evitare un reato. Jendro è d’accordo con il sindaco Michael Müller, socialdemocratico, che governa con i Verdi e la Linke, il partito dell’estrema sinistra.

Non è giusto sospettare che il borgomastro sia un nostalgico del comunismo, oppure commentare che i tedeschi nell’animo rimangono sempre nazisti. Semplicemente, la giunta rosso-rosso-verde secondo un sondaggio è la meno affidabile del Paese. Müller è stato l’ultimo a applicare le misure di sicurezza, per lui fino a aprile la mascherina non era obbligatoria, e consentiva riunioni fino a 500 persone. Sempre incerto, ora esagera nell’altro senso.

Armin Laschet © CC BY-SA 3.0 Sandro Halank WC

Armin Laschet © CC BY-SA 3.0 Sandro Halank WC

Il suo collega, il cristianodemocratico Armin Laschet, premier della Renania del Nord-Westfalia, è indignato: la casa è sacra, la polizia non può violarla senza un mandato, assicura. Lo garantisce anche Frau Merkel, che è cresciuta nella DDR. La Germania è una Repubblica Federale, e i 16 Länder, le regioni non sono d’accordo quasi su nulla, quasi come in Italia. Herr Benjamin ha ragione. La polizia può buttar giù la porta per impedire un reato. Ma io sarei un criminale se invitassi a cena i miei due fratelli con le mie cognate, e i miei due figli? Saremmo già in troppi.

In ogni caso la Polizei prussiana non è quella romana. Se a Berlino il vicino fa chiasso di notte, e io la chiamo, la polizia arriva. Ammonisce il fracassone, la seconda volta lo multa, se insiste rischia qualche giorno di prigione. A Roma, al centralino si mettono a ridere: abbiamo altro da fare, se vuoi vivere al centro affari tuoi. Ma d’estate non si dorme neanche in periferia. Non resta che traslocare.

Speranza si affidava sulle denunce dei vicini. Sulla delazione, sullo spionaggio. A Berlino i coinquilini ti denunciano se sgarri. Per loro è un dovere civile.

Rifiuti © il Deutsch-Italia

Rifiuti © il Deutsch-Italia

In cortile ho una dozzina di bidoni per la spazzatura, si distingue tra la carta dei giornali e quella per l’imballaggio, tra le bottiglie di vetro, bianco, verde, marrone, e così via. Se non stai attento, ti correggono. Se non ti ravvedi avvertono la Müllpolizei, la polizia della spazzatura, esiste per davvero, e rischi una multa. Se un vicino, un semplice impiegato, un giorno parcheggia sotto casa una Ferrari o una Porsche, avvertono il Finanzamt, l’ufficio delle imposte. E riscuotono una taglia, se `hanno fatto beccare un evasore. Serve anche a controllare chi delinque, spaccia droga, gestisce la tratta delle bianche, o ruba in giro. I tedeschi tutti Spionen? O probi cittadini? La presunta dittatura sanitaria all’italiana forse non avrebbe debellato il Covid, ma garantito la quiete notturna. Sarebbe bastato denunciare il vicino: suona la batteria a mezzanotte senza mascherina.

 

 

© per gentile concessione di ItaliaOggi

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Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. In Germania è uscito "Guida per amare i tedeschi", "Anleitung die Deutschen zu lieben" (Argon e Goldmann), "Complotto Reale" (Bertelsmann), "In difesa delle donne rosse" (Argon), "Hundert Zeilen", "Berlin liegt am Mittelmeer" (Avinus Verlag), "Pfiff", romanzo sulla Torino degli Anni Sessanta e la rivolta operaia di Piazza Statuto; "Attraverso la Francia, per non dimenticare il Belgio"; "Lebst du bei den Bösen?", "vivi tra i cattivi, la Germania spiegata a mia nipote"; e recentemente "Il Muro di Berlino. 1961-1989".

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