Guida per amare i tedeschi

La Germania aveva gli occhi verdi

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La Germania aveva gli occhi verdi

RIDERE SOTTO LA FORCA O SULLA FORCA

I tedeschi non hanno senso dell’umorismo. È un altro luogo comune. Lo hanno, ma diverso dal nostro. E gli equivoci reciproci sono frequenti e pericolosi. Io ho imparato a frenarmi, e da subito. Mi sono accorto che prendevano alla lettera i miei paradossi, e non c’è sistema migliore per passare da folle o da deficiente, o per entrambi.

«Lei da dove viene?», finiscono col domandare.
«Sono siciliano».
«Non è mafioso?» Una battuta che loro trovano spiritosa, io no.
«Hanno respinto la mia domanda d’iscrizione», ho risposto una volta, e mi hanno guardato male. Forse pensavano sul serio che la mafia sia una sorta di Rotary siculo, e che io non avessi nemmeno le qualità per essere ammesso al club.

Me l’ha chiesto anche un mio amico che fa l’agente letterario, ed ho cambiato risposta: «Non si pone questa domanda a un gentiluomo siciliano», gli ho spiegato con un sorriso. E lui mi cita da anni con tutti i suoi clienti sganasciandosi dalle risa. Ma non fa testo, perché non è tedesco. È austriaco.

Gli inglesi hanno il black humour. I tedeschi lo schwarzer Humor, che sarà sempre nero ma non è la stessa cosa. Tende al macabro, anzi ci sprofonda, e diventa il Gangen- humor, che a sua volta non è il nostro «spirito da forca», che ne sembra la traduzione letterale. E lo spirito che si fa sulla forca. I nazisti avevano issato sull’ingresso di Auschwitz la scritta «Die Arbeit macht frei», «il lavoro rende liberi», ma non si meritano la qualifica di umoristi. Il Gangpnhumor si fa sulla propria forca, non su quella degli altri.

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Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. In Germania è uscito "Guida per amare i tedeschi", "Anleitung die Deutschen zu lieben" (Argon e Goldmann), "Complotto Reale" (Bertelsmann), "In difesa delle donne rosse" (Argon), "Hundert Zeilen", "Berlin liegt am Mittelmeer" (Avinus Verlag), "Pfiff", romanzo sulla Torino degli Anni Sessanta e la rivolta operaia di Piazza Statuto; "Attraverso la Francia, per non dimenticare il Belgio"; "Lebst du bei den Bösen?", "vivi tra i cattivi, la Germania spiegata a mia nipote"; e recentemente "Il Muro di Berlino. 1961-1989".

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