La fiera del biologico Biofach 2020 di Norimberga, tenutasi dal 12 al 15 febbraio 2020, si è confermata anche quest’anno la fiera leader di settore. I numeri lo dimostrano: 3.792 espositori di 110 nazioni, presenti in 12 padiglioni e 47.000 visitatori professionali.
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“Bio” per tutti i gusti
I prodotti biologici non hanno ormai proprio più nulla da invidiare a quelli di produzione convenzionale per quanto riguarda l’impatto estetico, perché si presentano con confezioni e packaging dal design accattivante, originale e sostenibile. Non si tratta comunque di prodotti solo belli da vedere: sono sempre più gustosi e variegati e – la cosa più importante – sono sani e salutari, prodotti da agricoltura e allevamenti biologici, all’insegna della sostenibilità. Le aziende presenti in fiera basano la loro produzione nella maggior parte su una filiera locale – il cosiddetto chilometro zero – con una rigorosa selezione di prodotti e ingredienti di alta qualità. Spesso si tratta di aziende di piccole-medie dimensioni, a conduzione famigliare, con storie da raccontare, come Fasui con le sue erbe biologiche aromatiche dalle montagne dell’Alto Adige, usate per tè alle erbe e sale aromatizzato. Alcune di queste aziende hanno fatto la storia del biologico
come la pioniera LaSelva che quest’anno festeggia il suo 40esimo anniversario. Era il 1980 quando il bavarese Karl Egger sceglieva la Toscana per i suoi primi sette ettari di bioagricoltura. A dargli man forte in loco arrivò subito Daniele Zauli, e così il duo italo-tedesco fece il successo dell’azienda. Oggi l’azienda bio-agricola si estende su una superficie di 700 ettari dove, ormai in seconda generazione e sotto la guida di Christian Stivaletti, si coltivano verdure, spezie, uva e frutta per circa 80 differenti colture che danno vita a deliziosi prodotti in vaso, come i carciofi reali, la salsa contadina o il pesto toscano, e a bottiglie di vino rosso bio della Maremma, quest’anno anche in edizione limitata.
Tante aziende tradizionali si sono affacciate nel frattempo al mondo del biologico, come l’acetaia Giuseppe Giusti di Modena che produce aceto balsamico dal 1605: la versione bio dell’azienda emiliana è invecchiata dai 6 ai 12 anni.
Da tempo il “Bio” non è più un trend, ma una realtà consolidata che si declina nei numeri: circa il 15 per cento della superficie agricola italiana è coltivata a coltura biologica.
Tra l’enorme offerta di prodotti esposti alla Biofach di Norimberga ogni anno si scopre sempre qualche nuova azienda, come Evvivo che produce un tipico prodotto della tradizione italiana: il panettone. Quello dell’azienda milanese è ovviamente biologico, fatto con farro macinato a pietra senza conservanti e aromi, e arricchito, per esempio, con mirtilli rossi e bacche di goji. Se si desidera una sana alternativa al classico spuntino si può optare per le rondelle croccanti di Golden Delicious italiane e biologiche del produttore trentino Chini. Chi è intollerante al lattosio può provare invece i prodotti lattiero-caseari senza lattosio di Soster. In fiera si trovano anche alcune conferme, come l’aglio nero Nero&Bio di Nero Fermento, e sorprese come l’olio Oliolino di ToscaBio, espressamente dedicato ai più piccoli.
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