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Pianamola, quel piccolo paradiso fra Italia e Germania

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cam © H-H.Koopmann
cam © H-H.Koopmann
Il giardino di Pianamola © Hans-Hernann Koopmann

Il giardino di Pianamola © Hans-Hernann Koopmann

Nel 2020 il “Giardino di Pianamola”, situato a 50 km a Nord di Roma nel cuore di un paesaggio “etrusco”, con vista sul Lago di Bracciano e sul mare, ha riaperto i cancelli ad amici e visitatori dopo tre mesi di silenzio e lavori. Nuovi sentieri tra ulivi e rosmarini, un orto giardino più ampio e ricco e vari restauri. Stupefacenti le fioriture spontanee e quelle della collezione di circa cento varietà di cisti che sono state fissate nel ricordo con centinaia di fotografie e riprese video. La produttrice cinematografica e paesaggista Elisa Resegotti e suo marito, l’artista e biologo tedesco Hans-Hermann Koopmann, che nella tenuta ha il proprio atelier, sono i padroni di casa.

E. Resegotti e H.H. Koopmann © Hans-Hernann Koopmann

E. Resegotti e H.H. Koopmann © Hans-Hernann Koopmann

Il Giardino di Pianamola è un laboratorio botanico di piante, soprattutto mediterranee e spontanee autoctone che offre al visitatore la visione di installazioni artistiche permanenti. Elisa Resegotti ha voluto imprimere indelebile un messaggio in questi terreni, acquistati tra il 1994 e il 1999 quando erano solo aride alture: la Natura va sempre assecondata, mai violata con interventi azzardati o di comodo. Passione e sentimento devono guidare il paesaggista. Negli anni l’architetto paesaggista ha ripristinato il profilo di un declivio massacrato dalle ruspe, dissotterrando massi, veri monumenti naturali, disegnando sentieri e terrazze, recuperando la flora autoctona. Nella tenuta svetta sulla collina la foresta di pali-totem che Hans-Hermann Koopmann ha ideato per esprimere visivamente quanto siano vitali, rare e preziose per il pianeta le risorse d’acqua dolce. Una ricchezza da immagazzinare e da usare avvedutamente.

Coccodrillo © H H. Koopmann

Coccodrillo © H H. Koopmann

Hans-Hermann Koopmann, nato a Varel- Friesland (Frisia) Nord Deutschland nel 1961, è un artista multimediale, laureato in biologia e scienza del teatro. Nelle sue opere la ricerca artistica che aveva iniziato giovanissimo con Joseph Beuys si fonde con la conoscenza scientifica. Il suo percorso è sempre attento all’elaborazione poetica e concettuale di temi vicini alla natura, alla mitologia, alla filosofia. Ha partecipato a numerose e prestigiose mostre internazionali (“Künstlerhaus” di Vienna, “PAN” di Napoli, “Locarno Filmfestival”, “Isola San Secondo” di Venezia, “Macro” a Roma, “Parco dei Daini – Villa Borghese” sempre a Roma, e molte altre ancora), rappresentato in collezioni private in Europa, Medio Oriente e negli Stati Uniti. Attualmente lavora tra il Lago di Bracciano, vicino Roma, Venezia e Berlino.

cam © H-H.Koopmann

cam © H-H.Koopmann

Elisa Resegotti è nata e cresciuta a Torino, dopo il liceo si trasferisce a Venezia, ma studia anche a Parigi, Londra e Monaco di Baviera, e dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere (madrelingua quasi ormai tedesca) e inizia a collaborare con la “Biennale” nel 1977. Lavora inoltre al progetto “Venice79- Photography” e partecipa come intern (assistente) ai workshop dell’ICP (International Centre of Photography di New York) e si iscrive alla Facoltà di Architettura. I suoi studi riflettono una pratica quotidiana di interazione tra letteratura e arte. Sin dagli anni Settanta attende a stages internazionali di agricoltura biologica e biodinamica e di garden design. Curatrice del lavoro fotografico di Abbas Kiarostami che ha portato in 20 Musei in 4 continenti.  La lunga esperienza sia nel campo audiovisivo sia nella sperimentazione “sul campo” di giardini creativi contribuisce ad una visione-lettura del paesaggio che trova applicazioni nel quadro di molteplici attività.

Per la realizzazione di vari progetti audiovisivi e museali, ha viaggiato e soggiornato a lungo in tutti i continenti accumulando un’infinita memoria di scenari naturalistici e paesaggistici, ma il progetto emblema della sua passione e del suo impegno ecologico è appunto la creazione de “Il Giardino di Pianamola” sui Monti Sabatini.

Il giardino di Pianamola © Hans-Hernann Koopmann

Il giardino di Pianamola © Hans-Hernann Koopmann

I due coniugi nel 2007 fondano “Nature and Art Projects” perché sentono l’esigenza di approfondire la relazione tra arte e natura e, vincendo l’iniziale reticenza di contaminare l’ambiente naturale, nel 2010 invitano una trentina di artisti internazionali a realizzare opere e video che interpretano la percezione dell’albero per il Progetto- Mostra “One Minute Tree” prima e, nel 2015, la mostra “NaturaOrdineDisordine” che approfondisce il processo di interazione tra le opere e gli spazi, tra i loro messaggi e la percezione dei visitatori. A tal proposito l’architetto Resegotti ha affermato: «Negli anni abbiamo verificato che questo processo è felicemente inarrestabile!»

In questo paradiso terrestre come avete passato questo tempo di Covid-19?

Il giardino di Pianamola © Hans-Hernann Koopmann

Il giardino di Pianamola © Hans-Hernann Koopmann

Elisa: Siamo tornati a Pianamola dal Festival del Cinema di Berlino, la Berlinale, a fine febbraio e i primi giorni non riuscivo a credere all’emergenza in corso, poi con Hans Ermann abbiamo deciso di sfruttare al meglio l’opportunità di concentrarci sul nostro terreno, casa e giardino, sia praticamente sia in senso volteriano del termine. In fondo per noi in mezzo alla natura lo shock da isolamento è stato minimo. Abbiamo dedicato più tempo e più spazio all’orto e alla pulizia del giardino, alle talee, ai trapianti e in parte riorganizzato in nostro archivio fotografico e video. La vera sofferenza è stata non poter condividere con visitatori e studiosi internazionali (soprattutto di lingua tedesca) le incredibili fioriture, sia dei cistus che delle spontanee, che questa primavera sono state particolarmente generose. Tutte le lezioni in campo e visite dei vari gruppi sono state cancellate e solo dopo il 3 giugno abbiamo potuto aprire i cancelli a pochi. Abbiamo però fissato con fotografie e video i momenti più belli, e in inverno ci dedicheremo al montaggio.

Hans-Hermann: Ho lavorato ad un ambizioso progetto che vedrà nel punto più alto e panoramico della proprietà, un’installazione “da vivere e abitare” per osservare il paesaggio di giorno, e di notte con il telescopio le stelle. Sarà la sorpresa del 2021.

Cosa è importante per lei Hans da artista e uomo di scienza?

Il giardino di Pianamola © Hans-Hernann Koopmann

Il giardino di Pianamola © Hans-Hernann Koopmann

È importante più che mai oggi parlare del futuro. È importante di parlare della natura. Le mie opere sono scienza e mitologia, filosofia ed ecologia. Ho portato la mia esperienza metropolitana nella natura, associo colori e rumori passati del mio tempo metropolitano con la Natura. li potete osservare nelle mie opere esposte nel parco dove arte e natura vivono.

La campagna è isolamento, lavorare in campagna in Italia o lavorare in campagna in Germania non è diverso, cambia il clima, ma la natura è la stessa. Io oggi vivo con la natura. Un tempo vivevo di filosofia e teatro, oggi vivo di scienza da artista. Vivo di natura, non ho più voglia della città. Non ne sento più il bisogno di Berlino dove ho ancora una casa. Avevo bisogno di capire, comprendere attraverso la scienza. Avevo bisogno di vivere nel tempo e nel ritmo della natura, nel suo ordine e disordine, con il cuore dell’artista, ma con gli occhi e la mente dello scienziato. Per Elisa, con cui vivo dal 1999, è una questione assolutamente morale. Non esiste etica senza estetica e viceversa, rispettare la natura è rispettare l’uomo, lei proprio non transige, io da uomo di scienza, ma anche artista, sono sempre qui a fare ricerca a farmi domande a cercare nella scienza, nella natura, nell’ arte le risposte.

Cosa vi augurate per il futuro?

Il giardino di Pianamola © Hans-Hernann Koopmann

Il giardino di Pianamola © Hans-Hernann Koopmann

Noi ci auguriamo un ponte tra Italia e Germania, per veri ed autentici amanti della natura e dell’arte come noi siamo. Ci auguriamo un interesse generale verso l’acqua, bene primario di tutti gli esseri viventi. L’ acqua dolce come veicolo della biodiversità. Ci auguriamo che si rifletta sul suo uso frenato. Nel parco dedicata all’acqua trovate l’istallazione CAM. Ci auguriamo un genuino impegno ecologico nel rispetto della sostenibilità e della biodiversità in nome della bellezza, quella vera, sintesi di estetica ed etica. Noi crediamo fermamente in questo e ne abbiamo fatto uno scopo della nostra esistenza.

Vi aspettiamo!

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Cecilia Sandroni, per formazione semiotico del teatro, è membro della Foreign Press di Roma come Italienspr (italienspr.com/global press), oltre ad essere un'esperta di relazioni internazionali nella comunicazione. Le sue competenze spaziano dal teatro-cinema, alla fotografia, al restauro, con la passione per i diritti umani. Indipendente, creativa, concreta, ha collaborato con importanti istituzioni italiane e straniere per la realizzazione di progetti culturali e civili.

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