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Toscana, fra Carducci e Heine

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Paesaggio toscano
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Paesaggio toscano

Paesaggio toscano

Anche lo scorso anno la Germania si è riconfermata il primo Paesi che ha preferito l’Italia come meta per le vacanze: i turisti tedeschi hanno infatti costituito il 28,2 per cento delle presenze straniere in Italia, mostrandosi come ogni anno particolarmente affezionati, tra le altre regioni, soprattutto alla Toscana.

Uno dei borghi toscani più assiduamente visitati dai turisti teutonici è Castagneto Carducci, preziosamente incastonato nella Maremma Livornese che, come ben descriveva Dante “Non han sì aspri sterpi, né sì folti quelle fiere selvagge che n’odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi colti” (Canto XIII, Inferno), si estende tra la provincia di Livorno e quella di Viterbo. La storia di questo piccolo comune livornese, abitato da appena 9mila abitanti, è impregnata dalle vicende storiche della nobile e ricca famiglia “Della Gherardesca”, a partire, nel Medioevo, dai possedimenti maremmani del capostipite della famiglia pisana, il nobile longobardo Wilfrido.

Viale dei Cipressi Bolgheri Castagneto Carducci © CC BY-SA 3.0 Lucarelli WC

Viale dei Cipressi Bolgheri Castagneto Carducci © CC BY-SA 3.0 Lucarelli WC

Bagnato dal Mar Ligure, Castagneto si affaccia sulla Costa degli Etruschi con splendide spiagge più volte insignite delle bandiere blu della FEE, mentre nell’entroterra le sue colline paiono voluttuosi fianchi di donna che si inarcano offrendo al visitatore un bucolico paesaggio di rigogliose campagne che arricchiscono il made in Italy con la produzione di pregiati vini (come il “Sassicaia 2015”, giudicato dall’ultima classifica del celebre Wine Spectator come il miglior vino al mondo) e di olio extravergine d’oliva, coccolando, in abbinamento con le tipicità gastronomiche, anche le papille gustative dei palati più esigenti. Non solo la gola è appagata, ma anche l’olfatto, respirando a pieni polmoni nelle pinete color smeraldo e nei folti boschi di castagni (da qui la denominazione del comune).

Il turista, passeggiando per i viottoli caratteristici del centro storico, viene attirato dalle tradizionali botteghe, per poi proseguire verso i monumenti di principale interesse: il Castello della Gherardesca che domina il borgo e rappresenta, con la chiesa di San Lorenzo, il nucleo in cui originariamente nacque il centro abitato; la chiesa del S.S. Crocifisso dove è conservato un crocifisso ligneo risalente al 1400; l’elegante Villa Margherita costruita dai Conti Della Gherardesca nei primi del ‘900 presso la frazione di Marina di Castagneto. Spostandosi a pochi chilometri, in una delle frazioni del comune, Bolgheri, si possono seguire le orme del poeta Giosuè Carducci, passeggiando lungo il famoso Viale dei Cipressi, “alti e schetti”, decantati nel poema “Ode A San Guido”.

parco letterario

Parco

Castegneto si presenta come un libro carducciano da sfogliare anche attraverso la Casa Museo e il Parco letterario Giosuè Carducci (facente parte del circuito de “I Parchi Letterari”, presieduto dal dott. Stanislao de Marsanich) di cui è responsabile Valentina Pantani, presidente dell’Associazione Messidoro che gestisce il Parco e il sistema museale, e alla quale abbiamo rivolto qualche domanda.

Sig.ra Pantani, cosa si intende per parco letterario e qual è l’attività di quello dedicato a Carducci?
I parchi letterari, ideati dallo scrittore Stanislao Nievo, sono percorsi visivi e sensoriali attraverso i luoghi di vita e di ispirazione dei grandi scrittori; il collegamento tra la vita dell’autore e la storia del territorio fa del parco letterario anche un punto di divulgazione e ricerca letteraria. Il nostro percorso si compone di tre tappe: i luoghi di ispirazione “Viale dei Cipressi”, il “Tosco Mar” e le “Vie del Borgo”; la “Casa Museo”, in cui Giosuè Carducci visse con la famiglia d’origine e vi ritornò già noto poeta per brevi soggiorni di riposo tra il 1879 e il 1894; il “Museo Archivio G.Carducci” (sede amministrativa del Parco) che mette il visitatore in diretto contatto con la vita e l’attività letteraria del poeta, mediante scritti autografi e vecchie fotografie. La nostra associazione inserisce nel programma anche la visita al “Museo dell’olio”, dove sono esposte attrezzature e foto d’epoca che descrivono i momenti della produzione dell’olio extravergine toscano, conosciuto ed apprezzato in Italia e all’estero.

Teatro Roma © FB Parco letterario G. C.

Teatro Roma © FB Parco letterario G. C.

Il turismo tedesco è molto diffuso a Castagneto. Anche il Parco letterario ne beneficia?
Sì, negli ultimi due anni c’è stato un considerevole aumento dell’affluenza dei turisti tedeschi presso il nostro Parco e si sono mostrati molto interessati alle nostre visite guidate, che hanno lo scopo di far conoscere il territorio anche dal punto di vista letterario, mentre in precedenza sembravano maggiormente presi dai percorsi sportivi ed enogastronomici, oltre che dal turismo balneare. Proprio per questo, abbiamo ideato un nuovo tour appositamente per i gruppi tedeschi: con il nuovo percorso “Castagneto exclusive”, si potranno infatti visitare luoghi abitualmente esclusi dalle nostre tradizionali tappe, come il Teatro Roma, un gioiello ottocentesco, la Chiesa del S.S. Crocifisso e la Chiesa privata della famiglia Espinassi Moratti, proprietaria dell’appartamento in cui visse Giosuè Carducci e che oggi è la sede della nostra Casa Museo.

Pochi sanno che lo stesso Giosuè Carducci fu legato alla Germania dalla sua passione per la musica di Wagner e dalla grande stima nei confronti di Heinrich Heine, uno dei più importanti poeti dell’ultimo periodo del Romanticismo tedesco, il quale visitò ed amò l’Italia, passando anche per la Toscana nel 1828, e che fu uno dei principali esponenti della “Junges Deutschland” (La giovane Germania) la corrente letteraria nata nel 1830 per promuovere una maggiore libertà, sia culturale che politica e civile, nella Germania della Confederazione formatasi dopo il Congresso di Vienna del 1815. Affascinato dall’irrequietezza della sua poetica, dalla tagliente polemica con cui Heine fece proprie diverse questioni sociali e politiche, Carducci tradusse molte sue poesie come la significativa “I tessitori della Slesia”, dove viene descritta la corrotta società tedesca dei privilegi dal punto di vista dei tessitori, delusi, ingannati e scherniti dopo la rivolta del 1844, aspramente sedata dalle forze militari tedesche inviate dal Re.

Tessiam, Germania, il tuo lenzuolo funebre.

E maledetto il Re! De i gentiluomini,

De i ricchi il Re, che viscere non ha;

E ci ha infin spremuto l’ultimo picciolo,

Or come cani mitragliar ci fa

Tessiam, tessiam, tessiamo.

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Carducci e i luoghi del Parco letterario

© Youtube ladante.it

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Concetta De Mauro
Nata a Taranto, vive e studia a Roma. Laureanda in Giurisprudenza presso l'Università "La Sapienza" di Roma, ama il mare e il rispetto dell'ambiente. Le sue passioni: arte, letteratura, teatro e cinema.

    Martin e Karl, senza dimenticare Mark

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