Guida per amare i tedeschi

Martin e Karl, senza dimenticare Mark

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Karl Marx © il Deutsch-Italia
Karl Marx © il Deutsch-Italia

Deve anche assoggettarsi ai corsi di riqualificazione professionale, e verrà pagato per tutto il periodo. Un mestiere non è per la vita. Ma si rispettano le idiosincrasie del singolo. Un camionista a cui era stato offerto di guidare un camion della spazzatura a Francoforte ha risposto: «Io non faccio un lavoro per turchi», che sono l’80 per cento dei dipendenti della nettezza urbana nella capitale finanziaria. Aveva torto, ma continuarono a pagargli il corso e il sussidio.
Il disoccupato è tenuto ad accettare un nuovo posto in una località diversa: dalla nordica Amburgo trasferirsi nella meridionale Monaco, ed è come chiedere a un veneziano di andare a lavorare a Palermo. Un’elasticità possibile, perché il sistema lo consente. Trovare casa non sarà facile, ma non è impossibile come da noi. Ed il fisco accetta in detrazione le spese di trasloco.
Se non pagate l’affitto vi sbattono fuori, ma non finirete sotto un ponte come a New York. Ed il padrone di casa non può troncare il contratto a suo piacere o non rinnovarlo senza un fondato motivo. Anche l’uso personale, previsto, non sempre consente lo sfratto: se il proprietario, o il suo familiare, ha bisogno dell’appartamento può tentare di trovarne uno simile in zona, e allo stesso affitto. Non ci perde e non ci guadagna, e viene riconosciuto di fatto anche il diritto dell’inquilino a conservare la casa dove abita da anni, con i suoi ricordi, le sue abitudini.
Non c’è un equo canone all’italiana, ma l’affitto deve restare entro una certa media secondo l’appartamento e il quartiere, e non può essere aumentato a capriccio. Ci sono eccezioni. Io a Berlino pago almeno tre volte di più di chi abita sotto di me, un berlinese che gode del particolare pri-vilegio dell’ex città divisa, e naturalmente si guarda bene dall’andarsene. Con pragmatismo, per venire incontro alla scarsezza degli alloggi si è permesso di trasformare le soffitte, ed in cerca di casa non ho trovato che Dachgeschoss, cioè mansarde trasformate da architetti postmoderni, che piazzano cupole di plexiglass sopra la vasca da bagno e in camera da letto. Sarà poetico aprire gli occhi all’alba e vedere un corvo o una gazza che sorvolano il mio letto, o fare la doccia sbirciato dai gabbiani, ma il sole sorge presto ed escogitare tende circolari o triangolari costa un patrimonio.
Se non si raggiunge una media soddisfacente non si andrà al liceo ma si verrà dirottati su una scuola professionale. In certe facoltà esiste il numero chiuso, che si apre secondo il voto ottenuto all’Abitur, la nostra maturità.
I voti vanno dall’uno, il massimo, al cinque, insufficiente. Ed occorre un due per ottenere un posto in medicina. Ci si domanda perché un brutto voto in latino o in storia, che ci fa precipitare sul tre, ci impedirà di diventare dentisti o architetti. Ma queste sono le regole del gioco, che non vengono cambiate mentre la partita è in corso. E chi si può permettere una scuola privata riesce a recuperare l’handicap di un brutto voto alle medie, o alla disperata impara l’italiano e tenta di diventare medico a Roma o a Napoli.
La partita è dura, e con qualcuno l’arbitro è compiacente, ma non ci fischierà un rigore contro se non lo meritiamo. E se siamo i migliori, se il fiato basta e le gambe reggono, saremo noi a vincere. Bisogna avere la fortuna di non attraversare una crisi di giovinezza, un amore troppo intenso, un divorzio dei genitori, una malattia, un colpo di sfortuna. Non si concedono tempi supplementari. Ma alla fine non ci ingannano con un diploma senza valore.

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Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. In Germania è uscito "Guida per amare i tedeschi", "Anleitung die Deutschen zu lieben" (Argon e Goldmann), "Complotto Reale" (Bertelsmann), "In difesa delle donne rosse" (Argon), "Hundert Zeilen", "Berlin liegt am Mittelmeer" (Avinus Verlag), "Pfiff", romanzo sulla Torino degli Anni Sessanta e la rivolta operaia di Piazza Statuto; "Attraverso la Francia, per non dimenticare il Belgio"; "Lebst du bei den Bösen?", "vivi tra i cattivi, la Germania spiegata a mia nipote"; e recentemente "Il Muro di Berlino. 1961-1989".

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