Guida per amare i tedeschi

Germania all’Italiana

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Germania e Italia © Paolo Calleri
Germania e Italia © Paolo Calleri

Tanto i cittadini se ne infischiano, sbavano per il calcio ma sono afflitti da pance esorbitanti, trovano che la loro cucina sia insostituibile e cercano (e trovano) i piatti nazionali in ogni parte del globo terrestre. Si ritengono i migliori amatori della specie umana, benché secondo i sondaggi preferiscano l’auto alla moglie. La loro chiesa è la più ricca (sempre del mondo) ma alla domenica i banchi sono vuoti o occupati da signore con i capelli bianchi. Qui i poliziotti sono odiati e i dipendenti statali disprezzati. E difficile trovare un letto in ospedale, i medici preferiscono amputare piuttosto che prescrivere cure costose, e spesso compiono errori per cui non pagano, ed è quasi impossibile trovare un posto all’Università. Architetti senza scrupoli distruggono i centri storici, i fiumi sono inquinati e farvi il bagno è una sorta di suicidio. I boschi vengono distrutti dagli scarichi industriali, e i mari sono soffocati dalle alghe.

I furti in casa sono triplicati negli ultimi anni, le organizzazioni criminali diventano più potenti, i treni arrivano sempre meno puntuali e un quarto dei voli aerei atterra in ritardo. Infatti la compagnia di bandiera rischia il fallimento ma non riesce a licenziare i funzionari più costosi e inutili.

La gente si lamenta delle poste, delle banche, della televisione, e fra tutti gli uomini pubblici preferisce di gran lunga il presidente della Repubblica, considerato un vecchio gentiluomo di cui ci si può fidare.

Bene, qual è dunque questo paese? No, non è l’Italia. Ė la grande Germania.

Tutti questi giudizi sono dovuti agli stessi tedeschi e, in un certo senso, sono esatti, pur non essendo «veri». II loro difetto principale è quello di essere ipercritici su se stessi.

Vedono il loro Paese devastato dal malgoverno, dalla corruzione, dai servizi pubblici sempre meno funzionanti. Per me invece la Germania nonostante tutto è un’oasi di ordine, di efficienza e, grazie a Dio, non priva di qualche macchia. La Germania non è un Paese perfetto, il che lo rende vivibile. Solo che di questo i suoi abitanti non si rendono conto e, a dirglielo, si sentono presi in giro. Perché è bene ricordare, se si hanno rapporti con loro, che la critica è riservata agli «indigeni». Se si lascia trapelare l’impressione di condividere i loro pessimi giudizi su se stessi, diventano di colpo suscettibili e intrattabili.

I tedeschi sono insoddisfatti, perché tendono alla perfezione, ma in ogni caso ritengono che gli altri siano peggio di loro. Alla stesso tempo, sono pronti a riconoscere che i loro vicini sono superiori almeno in qualche campo: continuo a sentirmi dire che noi italiani siamo maestri nel saper vivere, ammirano il self­control britannico, la diligenza giapponese, il temperamento spagnolo, la ricchezza americana. E, senza invidia, cercano di copiare. Una contraddizione solo apparente.

Come si nota, infatti, i «pregi» stranieri coincidono pericolosamente con i luoghi comuni e agli occhi teutonici sono legati ad altrettanti insopprimibili difetti: la superficialità latina, l’ignoranza yankee, la frigidità inglese. In fondo al cuore i tedeschi sono convinti di apprezzare le nostre virtù e di poterle imitare senza commettere i nostri stessi peccati. E potrebbero anche riuscirci.

 

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Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. In Germania è uscito "Guida per amare i tedeschi", "Anleitung die Deutschen zu lieben" (Argon e Goldmann), "Complotto Reale" (Bertelsmann), "In difesa delle donne rosse" (Argon), "Hundert Zeilen", "Berlin liegt am Mittelmeer" (Avinus Verlag), "Pfiff", romanzo sulla Torino degli Anni Sessanta e la rivolta operaia di Piazza Statuto; "Attraverso la Francia, per non dimenticare il Belgio"; "Lebst du bei den Bösen?", "vivi tra i cattivi, la Germania spiegata a mia nipote"; e recentemente "Il Muro di Berlino. 1961-1989".

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