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Italiani in Germania, tra diritti e doveri

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Diritti in Germania © Altre Menti

Diritti in Germania © Altre Menti

Di che cosa ha bisogno chi si trova a vivere in un paese straniero? Di trovare alloggio, della scuola per i figli e di un medico. L’Ambasciata italiana fornisce le informazioni base online, ma probabilmente i nuovi venuti avrebbero bisogno di un contatto diretto, per fare domande, chiedere chiarimenti. Nel leggere i blog dei miei connazionali a Berlino, o altrove, mi accorgo che hanno sempre gli stessi dubbi, e molti ignorano le informazioni dell’Ambasciata. I problemi sono sempre gli stessi, ma ogni arrivato è un caso particolare, o è convinto di esserlo.

“I vostri diritti in Germania, per un primo orientamento nella società tedesca” (AltreMenti editore; 296 pag.; 15,90 euro) di Alessandro Bellardita, è un manuale chiaro e utilissimo.

“Mio nonno, racconta, arrivò all´inizio degli Anni Sessanta, con un contratto di lavoro a tempo determinato, alla scadenza sarebbe dovuto rientrare in Italia, mio padre giunse negli Settanta, da allora la situazione per gli immigrati è molto cambiata.” Bellardita appartiene alla terza generazione, è giudice alla pretura di Karlsruhe, dal 2007 cura la rubrica legale de “Il Corriere d’Italia”, l’unico giornale nella nostra lingua edito in Germania. Le domande dei lettori gli avranno ispirato questo libro. Sa quel che dice, e lo sa spiegare. Nel suo libro ho scoperto alcune notizie che ignoravo pur vivendo tra i tedeschi dal lontano 1969, con qualche lunga interruzione.

Certe norme di comportamento non possono essere spiegate in poche righe, spesso quel che contano sono le sfumature. Le leggi tedesche sono diverse dalle nostre, e cambiano da Land a Land, perché la Germania è uno Stato Federale, cosa che molti in Italia spesso dimenticano, anche i politici. Cambia il sistema scolastico, e la sanità.

 Si può violare la legge per ignoranza (ma come scusa non vale). Io appena arrivato portai mia figlia di 4 anni a vedere un film di Walt Disney allo spettacolo delle 20. La maschera, una signora materna, mi disse che era vietato, le risposi che era un film per bambini.   Lei si accorse che non capivo il perché, e lasciò perdere. I bambini non sono ammessi allo spettacolo della sera. Un peccato veniale, ma a volte si può finire nei guai.

Bellardita, giustamente, comincia dalla Costituzione che, grosso modo, è simile alla nostra. Oggi siamo tutti cittadini europei, abbiamo il diritto di vivere in Germania, purché si abbia un lavoro, o un reddito, altrimenti in teoria si potrebbe restare per tre mesi, ma di fatto molti giovani italiani a Berlino restano più a lungo senza alcun problema. Ma molti emigrati, scopro dalle loro domande online, si fanno delle illusioni: certe prestazioni, come l’assegno sociale, quasi il nostro reddito di cittadinanza, sono elargite solo ai tedeschi, o agli stranieri che abbiano lavorato per un certo periodo.

I consumatori sono in genere più tutelati (il nostro Codacons avrebbe parecchio da imparare), il cliente non ha sempre ragione, ma molto spesso, e ottiene nel caso un risarcimento. Al contrario, se non mantiene i patti, può essere costretto a pagare, come chi prenota un ristorante e poi non si presenta senza avvertire. Ma il ristoratore dovrebbe provare che il suo locale era completo ed ha lasciato un tavolo vuoto, con una reale perdita. Se l’appartamento ha dei difetti si può ridurre l’affitto, e cosí via.

 L’inquilino deve rispettare alcune regole, ma il proprietario non può esagerare. A Bonn, a un mio collega la padrona di casa aveva vietato di scrivere a macchina (vecchi tempi), e lui pavido aveva obbedito.

Controllori © il Deutsch-Italia

Controllori sui bus di Berlino © il Deutsch-Italia

Molti ragazzi italiani venuti a Berlino sono tentati di non pagare il biglietto su bus e metro, ma dopo la terza volta che si viaggia a sbafo, si compie già un reato. La scuola può diventare un ostacolo, la selezione avviene già alla fine delle elementari: si finisce in una Realschule, una scuola professionale, o al ginnasio che apre la via che può condurre all’Università. I genitori possono trascurare questo primo ostacolo, dopo è troppo tardi, pochi riescono a cambiare indirizzo.  Perché non comprare il libro di Bellardita? Con pochi euro eviti di andare incontro a un problema, o puoi garantire ai tuoi figli un futuro migliore.

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© per gentile concessione di ItaliaOggi

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Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. In Germania è uscito "Guida per amare i tedeschi", "Anleitung die Deutschen zu lieben" (Argon e Goldmann), "Complotto Reale" (Bertelsmann), "In difesa delle donne rosse" (Argon), "Hundert Zeilen", "Berlin liegt am Mittelmeer" (Avinus Verlag), "Pfiff", romanzo sulla Torino degli Anni Sessanta e la rivolta operaia di Piazza Statuto; "Attraverso la Francia, per non dimenticare il Belgio"; "Lebst du bei den Bösen?", "vivi tra i cattivi, la Germania spiegata a mia nipote"; e recentemente "Il Muro di Berlino. 1961-1989".

Luca Maris, l’ambasciatore della musica italiana e napoletana nel mondo

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