Tratto dal libro “Marighella – The Warrior Who Burnt Down The World”di Mário Magalhães, il film racconta la storia vera di Carlos Marighella, scrittore e politico, combattente nonché rivoluzionario, nato nel 1911 a San Paolo del Brasile, e segna il debutto come regista dell’eclettico Wagner Moura, classe 1976, giornalista brasiliano, regista, musicista e attore cinematografico. Moura ha raggiunto la fama internazionale per ruoli come quello di Capitan (in seguito colonnello) Roberto Nascimento, protagonista del film di grande successo “Elite Squad” (2007).
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La storia
Il 15 aprile del 1964 il maresciallo Humberto de Alencar Castelo Branco divenne presidente del Brasile. Non appena eletto si schierò contro i sindacati e vietò gli scioperi. L’anno successivo mise fuorilegge tutte le forze politiche e creò al loro posto un partito governativo, l’Aliança renovadora nacional (ARENA), e uno di opposizione ufficiale, il Movimento Democrático Brasileiro (MDB). Il nuovo regime militare fu formalizzato da due nuove Costituzioni; vennero concessi al Presidente poteri straordinari e sospese le garanzie costituzionali. Aumentarono a dismisura le persecuzioni degli oppositori al regime. Nel 1968 si intensificò in Brasile la lotta del movimento studentesco contro il regime militare, a seguito dell’uccisione di uno studente durante gli scontri con la polizia durante una manifestazione. Diversi leader politici, sindacali e degli studenti vennero licenziati,
arrestati, torturati o fatti sparire. Col passare dei mesi la resistenza al regime divenne lotta armata. Il Partito Comunista del Brasile organizzò una guerriglia sulle rive del fiume Araguaia, e diversi movimenti in suo sostegno iniziarono a finanziare la lotta con rapine in banca e rapimenti. Celebre nel settembre del 1969 il rapimento dell’ambasciatore statunitense, Charles Elbrik, catturato a Rio in cambio del rilascio di 15 prigionieri politici e della divulgazione di un manifesto. Si stima che vennero uccisi dai 300 ai 400 oppositori del governo e che a migliaia furono torturati.
Il film racconta dunque la vita pubblica e privata di Carlos Maringhella tra il 1964 fino alla sua morte violenta il 4 novembre 1969. Vi vengono mostrati i tentativi di convincere la gente circa la necessità della rivolta, e dell’opposizione all’onnipotenza della censura che faceva di tutto per emarginare la resistenza. L’impegno per la dignità e la giustizia sfocerà in violenza e terrore: Marighella guerrigliero urbano diventerà il nemico pubblico numero uno, opponendosi al brutale capo della polizia Lúcio, sempre sulle sue tracce. Morirà ucciso a colpi di fuoco in una macchina, disarmato, dopo aver lasciato due nastri registrati, suo testamento spirituale per il figlio. Un convincente Seu Jorge nei panni del protagonista.
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