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Troppi castelli in Germania

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© il Deutsch-Italia

Ricordate gli attacchi al castello, i difensori che dall’alto delle mura gettano olio bollente sui nemici che s’arrampicano sulle scale, o tentano di abbattere la porta con gli arieti? Lo avete visto al cinema, Fort Alamo preso d’assalto da migliaia di messicani e difeso da pochi eroici yankee, o le pellicole di cappa e spada.

Fake news della storia. A parte pochi casi come Masada conquistata dai romani, in realtà gli antichi si guardavano bene da compiere gesta inutili. Perché attaccare un castello se bastava un lungo assedio per costringere i difensori alla resa?

I Burg, i castelli, sono decine di migliaia in Germania e in Europa, non si sa bene neanche quanti siano, e si discute perfino cosa sia da considerare un Burg. Molti sono in rovina, e molti sono “falsi”, costruiti nell’Ottocento in piena era romantica. Ho vissuto per anni a Königswinter, sul Reno, a pochi chilometri da Bonn, ai piedi del Drachenburg, sulla rocca dove Sigfrido avrebbe ucciso il suo drago. Il luogo più tedesco e wagneriano che ci sia.

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Ebbene, il castello ha solo poco più di un secolo. Lo costruì in appena due anni, dal 1882 al 1884, il finanziere Stephan von Sarter, per ospitare la sua amante. Un sogno o un incubo, con torrette che non servono a nulla, enormi lugubri saloni, scale a chiocciola che finiscono contro un muro. Costò un milione e 800mila marchi oro, una somma enorme, pari a almeno 6 quintali d’oro. L’amata lo vide, non ci volle passare neppure una notte, e abbandonò il castellano.

I più bei castelli d’Europa sono quelli voluti da Ludwig di Baviera, costruzioni fiabesche alla Walt Disney. Mandarono in rovina il regno, e oggi attirano milioni di turisti, soprattutto i giapponesi.

«Non credete ai romanzi e ai film», ammonisce Reinhard Friedrich, l’archeologo che dirige l’Europäische Burgeninstitut (Ebi), con sede ovviamente in un castello, Schloss Philippsburg a Braubach, sul Reno. L’Ebi, scrive “Die Welt”, si occupa del salvataggio e del mantenimento dei castelli. Un’impresa colossale, iniziata nel 2002. Monitorare un solo castello costa almeno 4mila euro, e in Germania ne esistono 25mila, e 40mila nell’antico Reich. Appena il 20 per cento ha ancora un tetto, un altro 40 per cento è in rovina, di alcuni non restano che le fondamenta.

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Ascolta il file audio

Lettura di  Leopoldo Innocenti

 

Alcuni dei più bei castelli tedeschi

Per gentile concessione di Italia Oggi

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Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. In Germania è uscito "Guida per amare i tedeschi", "Anleitung die Deutschen zu lieben" (Argon e Goldmann), "Complotto Reale" (Bertelsmann), "In difesa delle donne rosse" (Argon), "Hundert Zeilen", "Berlin liegt am Mittelmeer" (Avinus Verlag), "Pfiff", romanzo sulla Torino degli Anni Sessanta e la rivolta operaia di Piazza Statuto; "Attraverso la Francia, per non dimenticare il Belgio"; "Lebst du bei den Bösen?", "vivi tra i cattivi, la Germania spiegata a mia nipote"; e recentemente "Il Muro di Berlino. 1961-1989".

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